«Voi non siete vasi vuoti da riempire. Voi siete una sorgente da cui sgorga l’acqua», l’acqua della vita. Così ieri mattina monsignor Luigi Renna, arcivescovo di Catania, ha iniziato a rispondere alle domande che 11 tra gli oltre 500 giovani provenienti da diverse regioni nel giardino della parrocchia di Cristo Re da Portela, tra tigli e oleandri in fiore, nei pressi dell’aeroporto di Lisbona. «Papa Francesco – ha aggiunto – ci insegna a essere testimoni dell’amore di Dio per noi. Ci invita a mettere il cuore in ciò che facciamo. In un momento in cui si parla solo di armi, il Papa tiene l’orizzonte fisso sulla pace e dialoga con tutti, anche se le responsabilità sono chiare». Ammettere di avere bisogno degli altri, senza temere di dirlo. «Le storie d’amore – ha proseguito l’arcivescovo – hanno bisogno di tempo e non si possono consumare in una notte. Il vero amore è un’avventura meravigliosa. È Dio in mezzo agli uomini». Per curare questi rapporti ci vuole tempo, e il tempo è parte di noi, ha spigato Renna. Il modo di stare con gli altri «è un’arte» e si misura da come viviamo le relazioni e dall’importanza che diamo a esse. «Senza fretta, ma anche senza sosta». Interpellato sull’inquietudine che tanti vivono oggi, monsignor Renna ha suggerito di non avere paura di «lasciarsi sconvolgere né dalle domande né dalle risposte», consigliando di scendere in profondità nelle vicende umane e ponendo alcuni punti fermi nella vita, «con la ragione aperta all’infinito, al cuore e al trascendente». Sì, perché «fede e ragione sono due ali che ci possono portare a Dio, come diceva san Giovanni Paolo II».
Diverse domande hanno preso come spunto il libro di Alessandro D’Avenia Ciò che inferno non è. Se il nostro agire «fa piangere una persona allora significa che quello è inferno» ha commentato Renna. «Con la testimonianza dell’amore si può portare il paradiso anche in mezzo all’inferno, come capitò a padre Massimiliano Kolbe». Come si può essere così forti?, è la domanda che rimane nell’aria. «Con la preghiera personale, ogni giorno. Preghiera e Parola di Dio, ogni giorno», è la ricetta proposta, perché «Dio abita dove noi lo facciamo entrare». Con le sue regole, il cristianesimo è un peso o porta felicità? ha chiesto Federico di Novi Ligure. «Pensate che Cristo vi ama ed è vivo – la risposta di renna – ed è morto per ciascuno di noi, altrimenti peserà tutto ». Sugli uomini di Chiesa che a volte danno scandalo Renna ha invitato i giovani e non pensare di poter appartenere alla Chiesa solo quando sarà perfetta. «Camminiamo in compagnia di santi e di peccatori. Voi siete l’oggi della Chiesa. Usciamo da noi stessi e generiamo vita e relazioni».
Francesco Zanotti
Avvenire