Betlemme e le croci GMG

Ai primi di agosto a Lisbona si terrà il grande evento mondiale della GMG, giornata mondiale della Gioventù con l’incontro dei giovani con Papa Francesco. Come segno e dono di questa importante esperienza la CEI ha voluto realizzare una piccola croce, realizzata a mano dal centro Piccirillo di Betlemme.
La piccola croce di legno d’ulivo che giunge dalla Palestina, dalla terra in cui il Figlio ha scelto di farsi creatura, custodisce la parola Anastasa. La croce, segno di morte e memoria della violenza cieca che continua a minacciare l’umanità, è per i cristiani il seme di una promessa. La parola misteriosa della Pasqua vi è stata impressa come sigillo, ma anche come invito a essere sempre in ricerca: “Cosa significa per me alzarmi, dare corpo alla risurrezione”.

Il Centro Piccirillo è nato a Betlemme, grazie all’intuizione di Padre Michele Piccirillo ed è a lui dedicato. Padre Michele Piccirillo, che con la sua profonda conoscenza archeologica e storica di tutta la Terra Santa, fu una fonte inesauribile di arricchimento culturale per tutti noi. Una delle raccomandazioni che Padre Michele non si stancava di ripetere, era quella di istruirci sull’importanza di fare memoria del passato per salvaguardarlo, poiché esso rappresenta un tessuto ricco di testimonianze; se lo si riduce a pochi simboli, si corre il rischio che si perda del tutto.
E’ da questo messaggio che abbiamo creato per la comunità di Betlemme, i laboratori di arti e di tradizioni palestinesi che offrono posti di lavoro ai giovani di crearsi e affermarsi in una professione perché, molti di loro, non sono riusciti a completare gli studi e altri sono persone disabili.
I nostri laboratori, sono punti d’incontro, di dialogo e di speranza, per non sentirsi isolati dal muro, ma che fossero luoghi dove coltivare la propria abilità artistica e umana.

La professionalità nei laboratori sta crescendo sempre più e tanti collezionisti di opere di madreperla si rivolgono a noi per restaurare i loro pezzi di antiquariato, per i quali è necessario conoscere tecniche molto antiche e raffinate. Siamo contenti ed orgogliosi dei nostri successi. Abbiamo realizzato per Papa Francesco un quadro di madreperla che raffigura l’incontro di San Francesco con il Sultano in Egitto, usando una lavorazione molto antica che si realizzava 250 anni fa; è risultato un vero capolavoro. Questo significa come il lavoro possa essere anche ricerca e conservazione della storia. Nel laboratorio di madreperla si realizzano le croci di Terra Santa, che il Patriarca Latino Mons. Pizzaballa e il Padre Custode usano donare ai pellegrini.
Oggi i laboratori danno lavoro a più di trenta famiglie, ma l’aspetto più importante è l’inserimento di molti ragazzi e ragazze disabili, che hanno avuto così la possibilità di uscire allo scoperto dalla chiusura mentale che ancora oggi è molto forte nella cultura locale.
I primi frati che arrivarono a Betlemme, oltre a costruire le chiese e le scuole, insegnarono alla popolazione la lavorazione del legno, della madreperla e del mosaico e se vogliamo che i cristiani rimangano in questa terra, dobbiamo continuare ad operare per creare e cercare occasioni che forniscano opportunità di occupazione ai nostri giovani. Solo con la nostra determinazione ed il nostro impegno quotidiano, anche nelle piccole cose, saremo in grado di infondere in loro la reale speranza in un futuro di pace, di serenità, di sicurezza e di prosperità nella terra dove sono nati e dove è nato il Bambino Gesù.
Ringrazio la CEI, per aver deciso di affidare a noi la realizzazione di queste piccoli croci, in ognuna di esse ci sono le mani, di giovani, donne, uomini, che si sentono partecipi, di aver contribuito a rendere speciale questa Giornata Mondiale della Gioventù.

Fr. Ibrahim Faltas Vicar io Custodiale
12 Luglio 2023